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DEGUSTAZIONI 25 Marzo 2022 Elena Erlicher
L’azienda poliziana Tenuta Vallocaia, di proprietà dell’imprenditore svizzero Rudi Bindella, interpreta il Vino Nobile in tre modi diversi, a seconda dei suoli su cui nascono le uve di provenienza. L’obiettivo è quello di dar vita a vini identitari che rispecchino le peculiarità del luogo d’origine.
Il suo sogno Rudi Bindella lo ha realizzato a Montepulciano con la Tenuta Vallocaia. Qui, a partire dal 1983, ha acquisito i primi 2 ettari e li ha incrementati, «come un albero che cresce, anno dopo anno, di un anello in più», fino ad arrivare agli attuali 175 ettari, di cui 54 a vigneto, situati nelle zone a est del Vino Nobile. L’obiettivo dell’imprenditore svizzero, già proprietario di un impero gastronomico da 200 milioni euro in patria e importatore di vini italiani come Sassicaia e Ornellaia, è di produrre vini che rispecchino la bellezza del luogo in cui nascono nel rispetto della tradizione.
Lo spirito imprenditoriale di Rudi Bindella non è mai pago, tanto da portarlo di recente ad acquistare poco più a sud l’azienda poliziana Le Casalte, con i suoi 13 ettari di vigneto. Ma questa è un’altra storia, e per raccontarla dovremo aspettare ancora qualche anno. Tornando a Tenuta Vallocaia, «abbiamo investito tanto in “roba, sangue e amore”», dice Bindella citando parole care a Cesare Pavese. Si parla di almeno 17 milioni di euro investiti in vigneti e cantina. E il risultato è imponente. Oltre alle vigne esposte a sud ad anfiteatro, sono stati portati a compimento in oltre 5 anni una cantina interrata fino a 8 metri disposta su 4 livelli, progettata con le più recenti tecnologie di efficienza energetica; e uno spazio di accoglienza per poter vivere un’esperienza enogastronomica a 360 gradi in Val di Chiana.
Nella Cucina di Vallocaia si possono assaggiare i piatti della tradizionale toscana, valorizzati dalle materie prime provenienti dai 3.000 mq di orto coltivato sul tetto della cantina e da aziende agricole e allevamenti locali. Il tutto accompagnato dai vini di Tenuta Vallocaia, proposti in abbinamento ai menu o al bicchiere. Lo spazio è aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 e il sabato su prenotazione. Nella Vinoteca con vista sui vigneti si possono degustare e acquistare le etichette della tenuta, oltre a prodotti a “filiera corta”, come pasta, biscotti, salse e conserve, marmellate, mieli, tartufo delle Crete e sottoli. Inoltre opere d’arte e d’antiquariato della collezione di Rudi Bindella popolano le sale e la bottaia.
Senza doverci recare a Montepulciano, abbiamo avuto la possibilità di assaggiare le bottiglie di Tenuta Vallocaia il 14 marzo al Ceresio 7 Pools & Restaurant di Milano. Per l’occasione era stato studiato un trittico di Vini Nobile provenienti da terreni di diversa origine e composizione; e la differenza al calice si è percepita. Cinque sono le zone di produzione della tenuta: Argiano, Cervognano, Sanguineto, Paterno e Casalte, corrispondenti a cinque delle future menzioni Pievi, che probabilmente saranno in commercio a partire dal 2024. «Sono 15 anni che portiamo avanti un progetto di zonazione nei nostri vigneti», spiega Giovanni Capuano, direttore dell’azienda dal 1999. «Ognuna di queste zone ha delle proprie peculiarità in termini di origine e natura del terreno, altitudine ed esposizione e conferisce ai vini carattere identitario e personalità».
Abbiamo assaggiato per prima la classicità del Bindella, Vino Nobile di Montepulciano Docg 2018. Le uve (Sangiovese 85%, Colorino, Canaiolo e Mammolo 15%) nascono su suoli di origine pleistocenica di sabbie gialle, rosse, grigie drenanti, più una parte a medio impasto. Siamo nelle aree di Argiano e Cervognano, che danno un vino più sottile e teso, con delicate ed eleganti note floreali (giaggiolo) e di frutta gialla, i cui tannini hanno bisogno di 2 anni di maturazione in botte grande da 50 hl per armonizzarsi e trovare il giusto equilibrio. Al palato risulta più magro e meno concentrato dei successivi, di grande finezza e pulizia. Prodotto in 60-70.000 bottiglie l’anno al prezzo (medio in enoteca) di 18-20 euro.
Siamo passati poi a I Quadri, Vino Nobile di Montepulciano Docg 2018 da una selezione di uve Sangiovese 100% provenienti dalle argille calcaree di Sanguineto di origine pliocenica. Qui anche l’altezza fino a 365 metri si fa sentire con maggiori escursioni termiche. Più ampio, complesso e strutturato, il vino trae maggiore vantaggio da una maturazione di 18 mesi in legni più piccoli (tonneau). Al naso emergono piccoli frutti rossi e neri, con note balsamiche e speziate; bocca più cremosa e serrata, con gusto sapido e pieno. Prodotto in 10-20.000 bottiglie a 28-30 euro.
Per finire, la Riserva Vallocaia, la massima espressione del Sangiovese di Vallocaia (con un 5% di Colorino del Valdarno) da terre rosse argillose e sabbiose, ad alto contenuto di ferro e manganese, tra i 300 e i 320 metri d’altezza. Più potente e strutturato, invecchia 2 anni in tonneau e botti grandi, più un altro anno in bottiglia. Al naso pare una spremuta di arancia sanguinello, ematico, con sentori balsamici. La bocca è complessa, sapida e fresca, con una tannicità di rara finezza. Prodotto in 10-15.000 bottiglie a 35-36 euro.
Foto di apertura: la nuova cantina di Tenuta Vallocaia è stata inaugurata la scorsa estate dopo oltre 5 anni di lavoro © A. Moggi